Citazioni, Vita Vissuta

Dopo un ennesima “discussione” con amici sinistri sui migranti che non stanno bene in Italia per via di un non precisato obbligo che noi, come italiani, dovremmo avere nei loro confronti… Mi sono riecheggiate alla mente le parole di Oriana.

Il discorso è molto semplice. Quando sei in casa altrui devi accettare le regole di chi ti ospita, scoprire in quale misura ti vuole o non ti vuole, prevenirne le ostilità, scendere a patti con esse. Se tutto questo non ti piace il discorso si fa ancora più semplice: te ne vai!

Oriana Fallaci

Le regole dell’ospite

Citazione
Vita Vissuta

Vacanze e routine

Vi è mai balenato in testa che sopravalutiamo le vacanze estive come le facciamo, o meglio come le faccio io, dandogli un importanza terapeutica e poi ti trovi a sostituire una routine con un’altra?

Il termine vacanza oggi lo abbiniamo alla definizione: riposo più o meno lungo dalle proprie ordinarie occupazioni che una persona si concede (se svolge attività autonoma), o si fa concedere (se è in posizione subordinata) [cit. Treccani]. Ora di questa definizione moderna del termine, è alla parola riposo che vorrei porre l’attenzione.

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Vita Vissuta

Perché non devi pensare al tuo problema

Non so perché mi sia capitato questo video nella timeline di Youtube, forse a volte questo benedetto algoritmo sembra funzionare. I problemi al lavoro sembrano sempre insormontabili, quelli dei tuoi colleghi. I tuoi no, ma a volte è difficile non farci caso, ai tuoi problemi, che purtroppo ti porti a casa visto che non hai tempo di risolverli.

Sarebbe il caso ogni tanto riuscire ad avere il coraggio di rispondere: “A me, Il tuo problema non mi interessa…”

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Ricordi, Vita Vissuta

Tre anni piccoli piccoli

Stavo pensando che scrivere oggi sarebbe stato una buona cosa. Il fatto è essendo parte di una cosa accaduta a tutti ma che ha cambiato la mia vita, in modo indissolubile, e quella de laRosi in modo totale.
Partiamo dall’evento che tre anni fa di questi giorni colpiva noi, la nostra nazione e il mondo intero. Il COVID ha spazzato via per molti mesi e qualche anno qualsiasi costrutto sociale che ci eravamo costruiti con molta fatica e in tanti anni.

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people toasting wine glasses
Social, Vita Vissuta

Ciao 2022, Buon 2023 a tutti

Ho lasciato poltrire questo blog. Ma come potete immaginare la vita reale nasconde insidie che non si riescono a prevedere con i vari programmi GTD.
Gli avvenimenti e gli impegni, sia familiari e lavorativi cambiano rotta in qualsiasi momento. Così gli impegni non primari vengono “leggeremente” accantonati.
Ho portato a termine con molta fatica l’impegno del podacast “Il TiraLinee” al quale non volevo dargli una morte prematura. Ma essendo un imbecille (“nel senso che imbello” cit.) e prendendo l’occasione di essere meno sportivo, quindi vado meno in moto, ho preso l’abitudine di registrare in auto mentre vado o torno dal lavoro.

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Ricordi, Social, Vita Vissuta

Rewind: RAEEporter, il tuo click per l’ambiente

RAEEporter è una campagna di sensibilizzazione sull’importanza del corretto riciclo dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) promossa da Ecodom in collaborazione con Legambiente. Fotografa i RAEE abbandonati e invia la tua segnalazione.

Questo era quanto nel lontano 2010 Ecodom pubblicava attraverso un’app per smartphone dove bastava fare una foto e segnalare dei rifiuti elettronici abbandonati, che molto spesso gente incivile abbandona per strada, nei vicoletti e lungo provinciali o sentieri di campagna. Credo che pubblicai, sul blog, il link del sito il 20 luglio 2011

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Social, Vita Vissuta

Corri? No! Cammino veloce…

Era iniziato come un’articolo veloce su delle scarpe da running… mi sono dilungato

@fokewulf

Credo che sia la risposta che do’ più spesso quando mi chiedono se corro, se sono un runner (come piace dire oggi).

È inevitabile a Milano, dove credo ci sia la popolazione più numerosa di runner. La mattina, come la sera dopo l’orario d’ufficio, i parchi milanesi sono affollati di ogni tipo di runner, da quello che trascina i piedi a quello velocissimo che neanche Eliud Kipchoge riesce a stargli dietro.

Io ci ho provato molte volte, ma ho avuto pochi risultati, dovuti per lo più alla mia poca costanza… ma credo che molto è stato il poco appeal che la corsa ha su di me.

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Vita Vissuta

Ciao, cugino!!

Un mese fa (diamine è già passato un mese) stati giorni difficili… sai Ernesto…
Sono stati emozionalmente troppo forti. Era una domenica mattina di aprile, giocavo con il piccolo Matteo e mi è arrivata la notizia che te ne eri andato.
Porca di quella miseria… sono rimasto 1 minuto al telefono, in silenzio. Rosanna ha capito. Qualcosa di irrimediabilmente brutto era capitato.
Ora cugino non volermene, ma minchia proprio te!! Ma che succediuu!?? Ho vagato per casa mentre la voce rotta dall’emozione di tua zia Angela mi dava le brutta notizia
E così in quattro e quattrotto i cugini “polentoni” si sono imbarcati con il primo aereo disponibile, e attraversato l’Italia per salutarti… un’ultima volta.
Mentre ero in volo cercavo di chiudere gli occhi un pò per riposare e un pò per ritrovare tutte quelle “fotografie” che la mia mente poteva ricordare su di te.
Ti ricordo fidanzato con Maria, sporco di fango mentre lavi la tua moto da cross, che tanto invidiavo. Non avevo la tua stazza, e mai l’ho avuta; ma ho sempre pensato che un giorno avrei potuto cavalcare una di quelle moto.
Ti ricordo, poi sposato con Maria, in estati dove non c’era giorno che non eri impegnato in qualche attività sportiva… credo che te ne sbattessi le scatole di quale fosse; basta che ci fosse una qualche competizione, con buone possibilità di vittoria!
Ti ricordo mentre mi sfiancavi di allenamenti perché avevo avuto la malsana idea di volere giocare, con te, a pallanuoto nei famosi tornei al Lido Azzurro.
Ti ricordo, cugino credo da sempre accanto a Maria (che è me cugina!) ma è come lo fossi sempre stato… anche prima.

Mentre leggo il messaggio di mia sorella Elena, che non è potuta venirti a salutarti, mi ricordo i tuoi lunghi e forti abbracci che elargivi lungamente alla mia piccola sorellina che da sempre ti aveva soprannominato BIG JIM, perché le piaceva “scomparire” tra qui bicipiti.

Chiudo gli occhi… e tornano alla memoria quelle mattine sulla barca, in mezzo al mare, con mio papà, lo zio Umberto, che più che aiutarti eravamo un pò delle zavorre. Io ce la mettevo tutta, ma al massimo che arrivavo erano 10 metri e me la tiravo… mentre per te ero, per cosi dire a pelo d’acqua. Non sai quanto rimanevo affascinato nel vederti sotto, in quel profondo blu, calmo e silenzioso mentre attendevi l’ennesima preda.

L’aereo atterra. Catania oggi è ventosa. Non è la solita Catania che mi accoglie con quel colpo di “cauddune” solito… Ah si giusto non è agosto.
Saliamo in auto, la strada scorre veloce verso Milazzo. E tu, Ernesto dove stai correndo… dove stai andando?
Cerco di pensare a cosa dire a Maria, a Maurizo, a Jacopo. Niente tutte quelle parole non sanno di niente.
Invece sai che cosa sa di buono e di bello. Quelle estati in cui io, Elena, mamma e papà invadevamo casa tua per un’intera estate e per molti estati. Quelle serate passate “a parrare” di tutto e forse anche di niente, sulla tua terrazza mentre si godeva di fresco che arrivava da ponente.
Credo di aver perso il conto di quante estati ho passato a casa tua e Maria. Anche dopo sposato e hai conosciuto Rosanna.
E come sempre hai conquistato anche lei. E gli abbracci non li sprecavi mai… con quel tuo modo un pò disincantato di affrontare la vita, le regalavi quel “futtitinne” che tanto fa bene dopo un’anno di lavoro in ufficio… a Milano.
Arrivo davanti a casa tua, con me, Ivan, Tiziana e Pietro. Ma anche qui non è la solita “aria” si respira qualcosa di diverso.
Quello che viene dopo fa troppo male, è come vivessi l’esperienza di un’altra persona… invece no. Tu sei li… ma non sei li!
Sarà la mezza età ma è stata dura trattenere le lacrime, cugino… è stata dura!
Sai, ancora ora, mentre scrivo non riesco a trovare delle parole che possano dare conforto a Maria, Maurizio e Jacopo… non ne trovo.
Poi, Erni, poi ho visto… ho vissuto il tuo ultimo saluto, il tuo funerale. E li ho capito e trovato le parole.
Sai, queste sono le parole, dimmi se vanno bene.

E mentre finiva la funzione, cugini miei… Maria, Maurizio, Jacopo avrei voluto alzarmi e dire due parole di saluto. Ma poi ho pensato che l’emozione mi avrebbe sopraffatto.
Il dolore, l’assenza che provate oggi non passera. Ve lo giuro, non passerà ; oh… certo con il tempo si sentirà di meno anche se vi capiterà di sentirla in quei momenti della vita dove sarete più stanchi e vulnerabili.
Ma quello che vi deve rincuorare è che se anche lo avete perso…il tuo compagno, Maria; vostro papà, Maurizio e Jacopo; lo troverete sempre nelle parole, ma soprattutto negli occhi di tutti quelli che Ernesto ha incontrato nella sua vita.
Oggi vi avrei voluto dire di alzarvi e di guardarvi attorno… Ernesto non è scomparso per sempre… Ernesto lo potevate vedere e ritrovare in tutte quelle persone che si erano affollate in Chiesa e fuori nel piazzale. Lui era li e lo sarà per sempre. Quelle persone… quell’affetto è la sua eredità.

Che dici, cugino… troppo mieloso. humm, forse è l’età che avanza che mi rende così sdolcinato.

Ciao, Ernesto… ciao cugino… Buon viaggio!

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Podcast, Vita Vissuta

Podcast a singhiozzo

Forse qualcuno ha notato che le uscite del podcast sono rallentate, tanto rallentate… e non mi resta che dirvi mi dispiace.
Anche se, non credo di avere una selva di ascoltatori, ma lo stesso mi spiace per quei pochi non vedono, pardon, non sentono la mia “splendida” voce (ahaha). Il podcast doveva essere ad uscite mensili con il progetto di provare a uscire due volte al mese… beh, sembra che stia diventando quasi ad uscite bimestrali 🙄.
Tutto questo, probabilmente, lo ascolterete quando uscirà il nuovo episodio; ma sicuramente con il blog sarò più veloce nel spiegare quello che succede nel “backstage”della produzione del podcast.
Mi ero prefissato, dopo aver cambiato la mia posizione lavorativa da freelance a dipendente, di registrare nel tempo che intercorreva tra il rientro a casa e il “ritiro” del figlio dai nonni, in modo poi da avere delle tracce da editare e comporre, poi le puntate.
Ma come nelle più note leggi di Murphy, niente è più andato come avevo pianificato.

In parte è dovuta alla mia pazza idea di riaprire il blog… ridendo e scherzando mi ci è voluto un mese per riuscire a trovare un tema grafico che rispecchiasse quello che avevo in testa. Il nuovo WordPress mi ha spiazzato non poco, come anche il nuovo metodo Gütemberg per editare a blocchi sia la grafica che i post.
E poi ci si è messa anche la vita reale. Per un problema di tubature e relativi lavori di sistemazione nel condominio mi si è allagata la cantina che conteneva un’autoarticolato di materiale che ho dovuto spostare quasi in tempo zero; i lavori di sistemazione delle perdita, poi, sono stati fatti nella mia cantina… (sospiro).
Ora, come potete immaginare, devo riportare tutto nuovamente all’interno della mia cantina. Dato che che ero in ballo ho dato una pittata alle pareti.

Tutto questo elenco di cavoli miei, solo per dirvi che sono la scusa per cui il podcast non è uscito. Ma, sopratutto per lavarmi un pò la coscienza…e sentirmi meno in colpa.
La mia voglia di continuare a parlare al microfono c’è, e mi piace anche; ma il mio tempo scarseggia.
Forse ci vorrà più del previsto per riuscire a darmi una nuova organizzazione sperando che la sfortuna non ci veda benissimo. (Le ultime parole famose!)

Si, lo so nuovamente delle scuse… ma non riesco mai a mettere in pratica la regola no.8 di Gibbs (NCIS): Non chiedere mai scusa, è segno di debolezza.(cit.)

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