Social, Vita Vissuta

Corri? No! Cammino veloce…

Era iniziato come un’articolo veloce su delle scarpe da running… mi sono dilungato

@fokewulf

Credo che sia la risposta che do’ più spesso quando mi chiedono se corro, se sono un runner (come piace dire oggi).

È inevitabile a Milano, dove credo ci sia la popolazione più numerosa di runner. La mattina, come la sera dopo l’orario d’ufficio, i parchi milanesi sono affollati di ogni tipo di runner, da quello che trascina i piedi a quello velocissimo che neanche Eliud Kipchoge riesce a stargli dietro.

Io ci ho provato molte volte, ma ho avuto pochi risultati, dovuti per lo più alla mia poca costanza… ma credo che molto è stato il poco appeal che la corsa ha su di me.

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Social

Diablo… non dovevo scaricarlo!

Come ben sapete, e se non lo sapete ve lo dico io!!, il 2 giugno 2022 è stato reso disponibile per il download la terza saga di DIABLO. La vera novità è stato reso disponibile anche per piattaforma iPadOs.
Quindi dopo aver passato notti insonni con Diablo; dopo aver esplorato i dugeon di Diablo II e fatto carneficine in Diablo III; la Blizzard (la game house che lo produce) ha messo a disposizione per il download il nuovo gioco della serie Diablo: Diablo Immortal.
Dato che al momento non avevo a disposizione un PC su cui poterlo installare, la Blizzard ha fatto in modo da rendere disponibile anche una versione mobile per iOs e iPadOs. Non ci sono stato su a pensare due volte a scaricarlo, anzi ci ho pensato un pò. Il motivo!? Bhe! Gli abbondanti 3,5Gb di peso del gioco da scaricare sul iPhone. Dato che come molti di voi sono sempre in lotta con lo spazio disponibile sull’iPhone per via dia una libreria foto sempre piu grande, e visto che mi diletto a registrare qualcosa per il mio canale Youtube (adesso voglio fare lo youttubber… ahahaha!), i video del piccolo Matteo, clip audio etcc; questo non fa bene ai 64Gb di spazio del mio iPhone X.

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Hardware, News

Project Volterra, un Mac Mini in salsa Windows.

Project Volterra Hero
(Immagine da Microsoft)

Sapevamo che era questione di tempo, dopo che Apple aveva presentato, alla fine del 2020, il suo SoC Apple Silicon M1. Dopo le straordinarie prestazioni e le bassisime temperature operative, basti pensare che il Macbook Air è senza ventole! Ripeto… era questione di tempo.
Infatti Microsoft ha annunciato il suo primo PC desktop ARM come kit per sviluppatori con un nome molto italico: “Progetto Volterra”. È un piccolo desktop in stile Mac mini progettato per aiutare gli sviluppatori a creare app, sfruttando la potenza dell’intelligenza artificiale utilizzando un’unità di elaborazione neurale (NPU) integrata e creata da Qualcomm. Il dispositivo aveva il nome in codice Black Rock ed è stato sviluppato internamente da Microsoft nell’estate del 2021. Il prodotto è stato realizzato dal team Surface in collaborazione con Qualcomm e sarà il primo kit per sviluppatori Windows on ARM a essere distribuito con un SoC Snapdragon di punta.

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crop faceless developer working on software code on laptop
Podcast

16. CAD in VM | Solidworks su Mac e Happy BirthDay TiraLinee

Dimenticarsi di un compleanno di questo podcast era un’attimo. Meno male qualche altro podcaster ha lo stesso anniversario che mi ha ricordato che il TiraLinee compie un’anno di attività.
In questo episodio veniamo a conoscenza che Autodesk certifica le VM Amazon G4ad basate su CPU e GPU AMD.
Se pensavate che uno tra i software CAD 3D come Solidworks non si possano eseguire su un Mac, beh, sbagliato. Vi svelo un paio di trucchetti su come fare.
Dato che che la procedura è un po complicata da seguire a voce, eccovi un il link per seguirla o anche salvarla. http://simp.ly/publish/vnWwpc
Infine un pò di ciance sul comlpeanno, registrato da un luogo insolito (per il sottoscritto).. spero che l’audio sia decente!

P.s. Mi sono dilungato… ne è venuta fuori un’oretta i puntata

Mi potete trovare qui: fokewulf.it

Questo podcast è editato con PODucer (thks Alex Raccuglia)
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Track: Freeride — Vendredi [Audio Library Release]
Music provided by Audio Library Plus
Watch: [https://youtu.be/p72brg5XSAM]
Free Download / Stream: [https://alplus.io/freeride]
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Heartfül of Kerøsene – Jeff II [https://youtu.be/ZbyFsGMjfRg](
Creative Commons Attribution
Free Download / Stream: [https://bit.ly/al-heartful-of-kersene]
Music promoted by Audio Library [https://youtu.be/y-tbE2FIA1o]
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Vita Vissuta

Ciao, cugino!!

Un mese fa (diamine è già passato un mese) stati giorni difficili… sai Ernesto…
Sono stati emozionalmente troppo forti. Era una domenica mattina di aprile, giocavo con il piccolo Matteo e mi è arrivata la notizia che te ne eri andato.
Porca di quella miseria… sono rimasto 1 minuto al telefono, in silenzio. Rosanna ha capito. Qualcosa di irrimediabilmente brutto era capitato.
Ora cugino non volermene, ma minchia proprio te!! Ma che succediuu!?? Ho vagato per casa mentre la voce rotta dall’emozione di tua zia Angela mi dava le brutta notizia
E così in quattro e quattrotto i cugini “polentoni” si sono imbarcati con il primo aereo disponibile, e attraversato l’Italia per salutarti… un’ultima volta.
Mentre ero in volo cercavo di chiudere gli occhi un pò per riposare e un pò per ritrovare tutte quelle “fotografie” che la mia mente poteva ricordare su di te.
Ti ricordo fidanzato con Maria, sporco di fango mentre lavi la tua moto da cross, che tanto invidiavo. Non avevo la tua stazza, e mai l’ho avuta; ma ho sempre pensato che un giorno avrei potuto cavalcare una di quelle moto.
Ti ricordo, poi sposato con Maria, in estati dove non c’era giorno che non eri impegnato in qualche attività sportiva… credo che te ne sbattessi le scatole di quale fosse; basta che ci fosse una qualche competizione, con buone possibilità di vittoria!
Ti ricordo mentre mi sfiancavi di allenamenti perché avevo avuto la malsana idea di volere giocare, con te, a pallanuoto nei famosi tornei al Lido Azzurro.
Ti ricordo, cugino credo da sempre accanto a Maria (che è me cugina!) ma è come lo fossi sempre stato… anche prima.

Mentre leggo il messaggio di mia sorella Elena, che non è potuta venirti a salutarti, mi ricordo i tuoi lunghi e forti abbracci che elargivi lungamente alla mia piccola sorellina che da sempre ti aveva soprannominato BIG JIM, perché le piaceva “scomparire” tra qui bicipiti.

Chiudo gli occhi… e tornano alla memoria quelle mattine sulla barca, in mezzo al mare, con mio papà, lo zio Umberto, che più che aiutarti eravamo un pò delle zavorre. Io ce la mettevo tutta, ma al massimo che arrivavo erano 10 metri e me la tiravo… mentre per te ero, per cosi dire a pelo d’acqua. Non sai quanto rimanevo affascinato nel vederti sotto, in quel profondo blu, calmo e silenzioso mentre attendevi l’ennesima preda.

L’aereo atterra. Catania oggi è ventosa. Non è la solita Catania che mi accoglie con quel colpo di “cauddune” solito… Ah si giusto non è agosto.
Saliamo in auto, la strada scorre veloce verso Milazzo. E tu, Ernesto dove stai correndo… dove stai andando?
Cerco di pensare a cosa dire a Maria, a Maurizo, a Jacopo. Niente tutte quelle parole non sanno di niente.
Invece sai che cosa sa di buono e di bello. Quelle estati in cui io, Elena, mamma e papà invadevamo casa tua per un’intera estate e per molti estati. Quelle serate passate “a parrare” di tutto e forse anche di niente, sulla tua terrazza mentre si godeva di fresco che arrivava da ponente.
Credo di aver perso il conto di quante estati ho passato a casa tua e Maria. Anche dopo sposato e hai conosciuto Rosanna.
E come sempre hai conquistato anche lei. E gli abbracci non li sprecavi mai… con quel tuo modo un pò disincantato di affrontare la vita, le regalavi quel “futtitinne” che tanto fa bene dopo un’anno di lavoro in ufficio… a Milano.
Arrivo davanti a casa tua, con me, Ivan, Tiziana e Pietro. Ma anche qui non è la solita “aria” si respira qualcosa di diverso.
Quello che viene dopo fa troppo male, è come vivessi l’esperienza di un’altra persona… invece no. Tu sei li… ma non sei li!
Sarà la mezza età ma è stata dura trattenere le lacrime, cugino… è stata dura!
Sai, ancora ora, mentre scrivo non riesco a trovare delle parole che possano dare conforto a Maria, Maurizio e Jacopo… non ne trovo.
Poi, Erni, poi ho visto… ho vissuto il tuo ultimo saluto, il tuo funerale. E li ho capito e trovato le parole.
Sai, queste sono le parole, dimmi se vanno bene.

E mentre finiva la funzione, cugini miei… Maria, Maurizio, Jacopo avrei voluto alzarmi e dire due parole di saluto. Ma poi ho pensato che l’emozione mi avrebbe sopraffatto.
Il dolore, l’assenza che provate oggi non passera. Ve lo giuro, non passerà ; oh… certo con il tempo si sentirà di meno anche se vi capiterà di sentirla in quei momenti della vita dove sarete più stanchi e vulnerabili.
Ma quello che vi deve rincuorare è che se anche lo avete perso…il tuo compagno, Maria; vostro papà, Maurizio e Jacopo; lo troverete sempre nelle parole, ma soprattutto negli occhi di tutti quelli che Ernesto ha incontrato nella sua vita.
Oggi vi avrei voluto dire di alzarvi e di guardarvi attorno… Ernesto non è scomparso per sempre… Ernesto lo potevate vedere e ritrovare in tutte quelle persone che si erano affollate in Chiesa e fuori nel piazzale. Lui era li e lo sarà per sempre. Quelle persone… quell’affetto è la sua eredità.

Che dici, cugino… troppo mieloso. humm, forse è l’età che avanza che mi rende così sdolcinato.

Ciao, Ernesto… ciao cugino… Buon viaggio!

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Podcast, Vita Vissuta

Podcast a singhiozzo

Forse qualcuno ha notato che le uscite del podcast sono rallentate, tanto rallentate… e non mi resta che dirvi mi dispiace.
Anche se, non credo di avere una selva di ascoltatori, ma lo stesso mi spiace per quei pochi non vedono, pardon, non sentono la mia “splendida” voce (ahaha). Il podcast doveva essere ad uscite mensili con il progetto di provare a uscire due volte al mese… beh, sembra che stia diventando quasi ad uscite bimestrali 🙄.
Tutto questo, probabilmente, lo ascolterete quando uscirà il nuovo episodio; ma sicuramente con il blog sarò più veloce nel spiegare quello che succede nel “backstage”della produzione del podcast.
Mi ero prefissato, dopo aver cambiato la mia posizione lavorativa da freelance a dipendente, di registrare nel tempo che intercorreva tra il rientro a casa e il “ritiro” del figlio dai nonni, in modo poi da avere delle tracce da editare e comporre, poi le puntate.
Ma come nelle più note leggi di Murphy, niente è più andato come avevo pianificato.

In parte è dovuta alla mia pazza idea di riaprire il blog… ridendo e scherzando mi ci è voluto un mese per riuscire a trovare un tema grafico che rispecchiasse quello che avevo in testa. Il nuovo WordPress mi ha spiazzato non poco, come anche il nuovo metodo Gütemberg per editare a blocchi sia la grafica che i post.
E poi ci si è messa anche la vita reale. Per un problema di tubature e relativi lavori di sistemazione nel condominio mi si è allagata la cantina che conteneva un’autoarticolato di materiale che ho dovuto spostare quasi in tempo zero; i lavori di sistemazione delle perdita, poi, sono stati fatti nella mia cantina… (sospiro).
Ora, come potete immaginare, devo riportare tutto nuovamente all’interno della mia cantina. Dato che che ero in ballo ho dato una pittata alle pareti.

Tutto questo elenco di cavoli miei, solo per dirvi che sono la scusa per cui il podcast non è uscito. Ma, sopratutto per lavarmi un pò la coscienza…e sentirmi meno in colpa.
La mia voglia di continuare a parlare al microfono c’è, e mi piace anche; ma il mio tempo scarseggia.
Forse ci vorrà più del previsto per riuscire a darmi una nuova organizzazione sperando che la sfortuna non ci veda benissimo. (Le ultime parole famose!)

Si, lo so nuovamente delle scuse… ma non riesco mai a mettere in pratica la regola no.8 di Gibbs (NCIS): Non chiedere mai scusa, è segno di debolezza.(cit.)

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man playing guitar
Musica

My Top 10 – Heavy Metal Guitar Riffs

Secondo appuntamento con le mie personali classifiche.

Questa volta vi elenco i miei dieci riff che rigurdano l’heavy metal… e si come potete notare sono un pò datati; dopotutto superando la 50ina cominci a ricordare il passato più che il presente. Sono anziano??! 🖕🏼f@#k!”

Questa che segue è la mia personale top ten dei più iconici riff per quanto riguarda il Heavy Metal. 10 brani tra 1970 e 1992. Quando passano e passano spesso nelle mie cuffie mi emozionano, forse perché mi riportano alla mente momenti di gioventù e probabilmente irripetibili.

Lo so ce ne sono altri… bè, sotto, ci sono i commenti mettete i vostri e vi trasformo questa Top Ten in una TOP 20!!! ROCK ON!!

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black and blue audio mixer
News

Progettazione additiva: tecnobubble o futuro?

Qualche giorno fà mentre navigavo tra le varie news da riportare qui o sul podcast, sono incappatto in questa:

Nasce a Milano la start-up innovativa Puntozero 3D che sviluppa tecniche di progettazione per l’additive manufacturing con un approccio progettuale fuori dagli schemi tradizionali.

Articolo interessante perché nasce una nuova startup (io direi ancora?!!!), ma, il mio disappunto nasce non per dare contro a chi si lancia in impresa oggi (tanto di capello!) ma perché si spaccia qualcosa che a livello produttivo vero è solo fumo negli occhi.
Continua così l’articolo:

Il team Puntozero diventa startup Innovativa. Da un’idea nata da quattro professionisti con passione e competenze nel mondo dell’additive manufacturing, nasce una start-up innovativa che sviluppa nuove metodologie di progettazione destinate a rivoluzionare il modo in cui i prodotti vengono concepiti e realizzati La progettazione, il metodo che si usa per arrivare al concetto del progetto è sempre la stessa… forse meglio dire che al quel processo si applicano strumenti nuovi, sbloccando il pieno potenziale della stampa 3D.

Faccio il “progettista” (lo metto tra le virgolette, perchè non sono ingegnere…che per la mia cultura è a lui più consono il titolo) da circa 15 anni e mi sale “il crimine” (come si dice oggi). La progettazione, cioè il metodo che si usa per arrivare al concetto della costruzione di un’oggetto è sempre la stessa, si basa sempre su gli stessi principi validi da decenni… forse meglio dire che al quel processo si applicano strumenti nuovi; a questi si deve la vera innovazione.

Si parla ancora di : “sviluppare nuove metodologie di progettazione per creare prodotti pensati per la manifattura additiva.

Ma cosa è la progettazione additiva? Additive Manufacturing (manifattura additiva) è un nuovo metodo di produzione basato sulla realizzazione di modelli fisici attraverso la sovrapposizione di materiali strato su strato. Quindi, stampa 3D. Si parla di una tecnlogia non ancora pronta per un inserimento nella filiera produttiva standard… premettendo che è un mio personalissimo parere.

Perché quando leggo certe frasi, mi sembra di stare in qualche puntata del milanese imbruttito che snocciola quà e là parole inglesi solo per darsi un tono. Di cosa parlo?

Puntozero 3D esalta il potenziale dell’AM sfruttando i concetti di Generative Design, Topology Optimization, Implicit Modeling, Lattice Structures. Questi concetti in continua evoluzione trovano nelle tecnologie di stampa 3D la loro massima forma di espressione.

Tutti nomi inglesi altisonanti e molto fighi! Ma tutti approcci poco pratici nella progettazione produttiva, dove è prioritario un’approccio più semplice per velocizzare la produzione del prodotto e ridurne i costi. Questi concetti si possono usare e apportare su progetti di puro design o di produzione limitata nel tempo e nel numoro di prodotti.

Poi rimane il fatto che molte volte mi sembra che, oggi, si riproponga dei concetti che sono gia stati usati e usati molto tempo fà

In natura ogni forma ha una funzione, ed è proprio questo il concetto che sta alla basedei progetti sviluppati dalla startup Milanese

Davvero questo approccio è innovativo? Solo perché lo propone a livello di marketing una startup fighetta milanese. Ricordiamo che Gaudi nel secolo scorso già lo faceva!! Acqua calda!

Infine “Le metodologie sviluppate da Puntozero 3D hanno lo scopo di creare algoritmi per velocizzare il flusso di progettazione, creare forme nuove per migliorare le prestazioni del prodotto, per renderlo più sostenibile, più economico e avere un impatto concreto a livello sociale e ambientale.

Utopia. Fatevelo dire da uno stupido che ha provato a portare questo tipo di progettazione all’interno di aziende metalmeccanica; ed immacabilmente deriso perché Tutto questo sviluppo ha tempi enormi per la produzione standard. La riduzione dei costi, oggi, si fa su un numero elevato di pezzi (fidatevi) che debbono essere il più standard possibili. Le delocalizzazione è sempre un’arma a doppio taglio.

Questo tipo di progettazzione rimane ancora confinata all’interno di determinati mercati come l’automotive (ma solo le automobili), aereospace, moda e medicale. Mercati che hanno poco da spartire con la produzione industriale standard, come nel mio caso di macchine per imballaggio. Questo però non deve esemirci come progettisti/tiralinee di non riamere informati su questa tecnologia che è la stampa 3D che rimane affascinante ai nostri occhi nerd.

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LeggiLink – 03 aprile 2022

Inizio una nuova categoria di post… scimmiotando qualche blogger più famoso..

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