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L’Italia che non mi piace

giulianoambrosio:

Ogni girono ricevo diversi messaggi via email o dai Social Media, di persone che spesso associano alla mia persona una sorta di guida amica riguardo il mondo Freelance.

A me fa molto piacere, e cerco sempre di rispondere a tutti con la mia esperienza. Proprio alcuni giorni scorsi ricevo una storia davvero atipica che mi ha fatto molto innervosire.

Un ragazzo molto giovane, tre mesi alla laurea di una nota università italiana di design, mi scrive e mi racconta di essere stato selezionato insieme ad un altro suo amico da uno studio, per sviluppare diversi progetti grafici coordinati per un famosissimo brand.

Non farò nomi, ma vi posso solo dire che inizia con la F e finisce con ERRARI. I ragazzi molto entusiasti, essendo il loro primo vero lavoro per un brand molto noto, preparano un preventivo e lo propongono allo studio.

Vi posso dire che la quantità dei lavori richiesti potevano essere quotati da un Freelance più o meno affermato circa 15K/25K e per un’agenzia tutto moltiplicato per tre volte.

Il preventivo era molto basso, circa 2K, dettato forse dall’ingenuità e inesperienza dei due ragazzi, giusta e corretta in quanto mai avuto modo di quantificare un lavoro e presentare preventivi del genere.

La cosa che mi ha fatto innorridire è stata la riposta dello studio, ovvero quello di cercare di fare il lavoro quasi aggratis, in quanto loro, i due ragazzi, non essendo “nessuno” e non avendo esperienza potevano farsi un nome mettendo in CV un lavoro per il noto brand.

Io non ho parole, che esempio diamo a questi ragazzi giovani e pieni di sogni, ancora prima di entrare nel mondo del lavoro a competere con il proprio talento in un oceano di squali?

Questa è l’Italia che non mi piace…. e che vorrei cambiare.

Io ho avuto modo di vedere i loro lavori e ho riconosciuto qualità e  talento, da parte mia avranno sicuramente un appoggio concreto nel conoscere alcune realtà italiane valide e serie, a cui proporsi e crescere.

Iniziamo a fare la differenza. Insieme.

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