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Diablo… non dovevo scaricarlo!

Come ben sapete, e se non lo sapete ve lo dico io!!, il 2 giugno 2022 è stato reso disponibile per il download la terza saga di DIABLO. La vera novità è stato reso disponibile anche per piattaforma iPadOs.
Quindi dopo aver passato notti insonni con Diablo; dopo aver esplorato i dugeon di Diablo II e fatto carneficine in Diablo III; la Blizzard (la game house che lo produce) ha messo a disposizione per il download il nuovo gioco della serie Diablo: Diablo Immortal.
Dato che al momento non avevo a disposizione un PC su cui poterlo installare, la Blizzard ha fatto in modo da rendere disponibile anche una versione mobile per iOs e iPadOs. Non ci sono stato su a pensare due volte a scaricarlo, anzi ci ho pensato un pò. Il motivo!? Bhe! Gli abbondanti 3,5Gb di peso del gioco da scaricare sul iPhone. Dato che come molti di voi sono sempre in lotta con lo spazio disponibile sull’iPhone per via dia una libreria foto sempre piu grande, e visto che mi diletto a registrare qualcosa per il mio canale Youtube (adesso voglio fare lo youttubber… ahahaha!), i video del piccolo Matteo, clip audio etcc; questo non fa bene ai 64Gb di spazio del mio iPhone X.

Ora 3,5Gb sono veramente tanti e qualcuno potrebbe obiettare che un gioco come questo è normale… sarebbe normale se si fermasse qui. Aridaje, perché!? Perché siamo arrivati a 5,3Gb… come lo so? Perché ho scaricato il gioco sul mio iPad Pro (da 256Gb) e mi sono messo a giocare e a scaricare mappe, perché il nuovo Diablo ha veramente delle mappe veramente grandi e necessitano di essere scaricate per poterle usufrire e accedervi anche dopo averle esplorate per portare a termine gli incarichi o solamente terminare la Solo Story.
Mi piace? Si, perché sarei un’ipocrita ad ammettere il contrario. È come tornare indietro di 10/15 anni con spada e scudo a girare tra mostri e anfratti cercando oggetti e liberando ostaggi facendo uso di magie e colpi devastanti. La grafica è eccezionale per essere su un device mobile. Sò che si può giocare anche su PC utilizzando lo stesso account Battle.Net e credo che lì la grafica è sicuramente superiore.
Ma devo ammettere che pensare di giocare su un device mobile come un iPad, con un gioco che sfrutta la grafica 3D, luci dinamiche, ombre mi lascia sempre piacevolmente emozionato. Ho ritrovato le emozioni ludiche che provavo 15 anni fa e questo non è proprio scontato, sopratutto dopo che passi i 50 (di età)e credi di aver perso il bimbo che speri rimanga per farti vedere il mondo in maniera diversa.
Sembra tutto rosa e fiori? Non prorpio. Perché a parte la enorme quantità di Gb che devi avere a disposizione, devi avere anche un device che supporti questo gioco che non diventa proprio fruibile per tutti. Cosa mi fa storcere il naso? Ecco qui ci sono due o tre cosette che vanno dette.
La prima è il fatto che la storia in solitario non è stata staccata da quella multiplayer. Nei precedenti c’era la possibilità di avere la storia in solitaria e poi si poteva accedere al multiplayer. Ora durante il gioco c’è veramente una folla di persone, di giocatori che stanno facendo Lo stesso tuo percorso… vero che se non crei un gruppo in determinati dungeon non riesci a passarli.
Questo post non è una recensione del gioco, perché ci sono articolo di addetti ai lavori o gamer professionisti che sono più preparati del sottoscritto.
A dire la verità ero pronto a spendere una 20ina di euro per il gioco, invece Diablo Immortal è un free to play e già questo la dice tutta dov’è che voglio arrivare.
Partiamo dal fatto che come dico nel titolo questo gioco ti rapisce come in ogni MMORPG che si rispetti. Passi ore e ore a fare massacri, raccogliere oggetti e cercare di fare il meglio per non far morire il tuo personaggio. Che poi morire… diciamo che sia santificato il respawn, e che sopratutto non perdi tutte le armi/armature/gemme che hai acquisito nel tempo di gioco.
Conoscendomi, mi devo dare un freno. Mi devo dare un freno per il tempo che trascorro in quel gioco, cosa stavate pensando? Per questo dico che non dovevo scaricaricarlo… entri nel gioco e in men che non si dica è passata più di un ora…
Beh, poi c’è la nota negativa del free to play. Come tutti sappiamo la formula magica per gli sviluppatori di giochi mobile sono tutti i pacchetti che possono farti progredire molto più velocemente degli avversari a patto che tu metta mano al portafoglio.
Diablo: Immortal non esce dal seminato e in pratica se vuoi portare il tuo personaggio al livello massimo (che al momento sembra essere liv.60) devi spendere una ridicola sommetta di 110.000€ 🫣😱
Avete proprio capito bene, lo so perché l’amico Nicola mi ha mandato questo articolo nel quale un youtuber ha calcolato quanto si debba spendere per arrivare al livello 60.
Altro che gioco d’azzardo. Personalmente al momento, in questo gioco, non ho speso nemmeno un centesimo di euro; perché non voglio farmi prendere dalla scimmia del gioco, dato che considero tutto questo un passatempo.
Questa tipologia di giochi, personalmente, dopo qualche giorno di utilizzo, perdono di attrattiva e 9 volte su 10 li disinstallo. Non prendiate questo come un’atto da boomerang, ma semplicemente perché mi aspetto dal gioco là possibilità di passare di livello facendo forza su un minino di uso di strategia e astuzia. A volta passare un dugeon senza avere Exalibur alla massima potenza; ma usando un po’ di strategia o astuzia ti da una certa soddisfazione che non con una spadata ultramegapower!
Ma il business del gaming di oggi passa dalla dipendenza che crea il gioco e ne determina una spasmodica voglia di possedere l’arma più potente, portandoti a mettere mano al portafoglio con risultati alquanto devastanti per l’economia domestica/personale.
Questa situazione non è nuova. Un’altro “amico di penna” Giacomo mi ha fatto leggere questo articolo del 2013 (sempre attuale) dove i giocatori sono definiti come “balene“. Ma queste “balene” non sono nient’altro che persone che vengono catturate da questa frenesia di possedere l’arma/armatura che gli permette di passare il lvello o piu banalmente lo stacchetto da esibire in caso di vittoria (vedi Fortnite).
E anche le dinamiche di questi giochi che ventilano un’interazione con altri “realplayer” non aiutano a tenere lontano la dipendenza, anzi in alcuni casi la alimentano. Personalmente gioco ad alcuni di questi tipi di giochi (perdonate la ripetizione) e per mia fortuna non sono di quelle “balene” che descrivono. Ma in molti a cui ho partecipato ho rinunciato per due motivi. Il primo è essenzialmente quello di cui abbiamo parlato sopra, se vuoi progredire o giochi tutto il giorno o paghi; il secondo è che entri in un clan a volte ti vengono imposti ritmi e progressi da veri ludopatici.
Per finire questo lungo articolo… torno al titolo. Non dovevo scaricarlo, perchè il bimbo affascinato dalle gesta di cavalieri senza macchia e senza paura vuole veder cosa c’è dietro ogni anfratto di ogni dungeon che possa esplorare; ma questo esige tempo che purtroppo non ho (sto scrivendo questo articolo alle 6 di mattina).
Unico rammarico per questo gioco, lo ripeto, una storia solitaria poco attraente, non so forse cosa mi aspettavo. Forse mi aspettavo qualche filmato in CGI tra le varie fasi della storia in modo da darti una immersione più personale nella storia.

Comunque io sono nel game e vado avanti con le mie forze senza cedere al richiamo delle sirene. Qui il mio personaggio… se volte cercatemi e sarebbe un piacere unire le spade per un bel massacro di demoni!!


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